Livio era un carissimo amico e molto, molto affezionato a Guido; non è mai mancato ad una sola delle iniziative che avevamo fatto per ricordarlo, seppure per lui fosse una fatica muoversi. Il solo suo sguardo ti penetrava e ti raccontava i suoi sentimenti.
Davvero una bella persona che non c'è più e voi credo siate fieri di avere avuto un tale padre.
Ciao Livio, un abbraccio a tutti voi.
Fabio Lopez
What a peaceful and fortunate way to pass. The picture shows that he was very much himself until the end. His mind alert, questioning and engaged. His style elegant and contemporary.
Although he didn't visit our family often he made a strong impression on us. We could not resist his charm, his vigor and joie de vivre. He always seemed to be ahead of his time, always intrigued by new ideas and inventions, very much his own man. I am so glad that I got to see him this summer.
My heart is with you.
Many warm wishes for 2015.
Molly
non sarò prolisso, ma certamente Livio ha rappresentato per me quarant'anni di sincera amicizia e mi mancherà molto, come già tua madre.
Un abbraccio forte.
Giorgio e Serena
Uno dei miei ricordi che va molto indietro nel tempo, negli anni delle elementari, sembra di ordinaria quotidianità: tuo padre con tutti i capelli neri (e noi con tutti i nostri), in via Gherardini. Lui saluta tutti a fine pranzo ed esce per tornare a lavorare. Mentre esce, sorride con gli occhi quasi chiusi sottili, credo come non avevo mai visto fare a chi va al lavoro (che di solito non induce a sorridere), ma il suo visibilmente doveva piacergli molto.
L'intensità per la quale questo è potuto diventare un ricordo e' per me ancora più singolare dell'avervi incontrati per caso sotto la statua di Piccadilly Circus, tu e tuo padre una decina di anni dopo, mentre stavo camminando con Mattia.
Daniele
porgo a lei e tutta la famiglia le mie condoglianze.Un uomo particolare,intelligente,divertente,impegnato e con amore anche per la leggerezza, Livio, col quale abbiamo fatto delle bellissime serate col salotto della parola.
Ci mancherà.
Renata Picchi
Farti un abbraccio per il tuo Grande Papa' con cui ho passato insieme ai vicini di via Argelati un pezzo della vita (bello credo per tutti noi)..
Fino a prima delle vacanzine di Natale ci siamo parlati per telefono...Con la distanza del telefono non mi accorgevo dei suoi anni.Aveva sempre progetti propositi..case di Livio.
Maurizia Bracco
Livio was the last hold out from that generation who so defined us all....
I will be coming to Milan for this event.
Lee Ornati
Ciao Micael, tutte le nostre condoleanze, trovavo strano non avere suoi Auguri perché generalmente era molto puntuale e regolare a mantenere questa tradizione.
Prendero' il tempo di leggere il contenuto del libro sul sito. Mi ricordo di quando mi faceva tradurri i testi sul CD-ROM che appena arrivava sul mercato!
Immagino Livio mio padre Fulvio scherzare lassù sul mondo di oggi e tutti i cambiamenti che hanno visto accadere.
Elisa Ara Fontaine
...non potrò venire. Mi spiace molto ma il ricordo di Livio come della Ronci vivrà sempre in me, due persone eccezionali che non potrò mai dimenticare.
Un abbraccio forte a voi tutti,
Larry Martino
I was extremely sorry to hear about the death of Livio.
Please excuse the lateness of my response but I have been ill myself during the past two months. I knew that Livio had diabetes and when I last visited him I could see that he was showing signs of illness. He was a great friend to me through all the years since I first met him when he was the Director of Research at Roberto Lepetit SpA.
I was a great admirer of his management style and I learned much from him about direction and administration in the business world. He was a great organizer, always full of life, highly competent and very original in his thinking. I will miss him greatly, especially when I visit Italy because I frequently visited him to discuss a pet project that we worked on together over the last few years.
I am sure that all members of your family will miss his brilliant intellect and his great sense of humor Please give my condolences to Micael and Buni.
With much sorrow, but with great affection for the Zeller family,
Sincerely,
Francis Johnson.
ciao Micael, come vedi non sono arrivata a dare l'ultimo saluto a Livio mi dispiace ma sono anche contenta di una cosa: per me non è morto e non morirà mai! Non è una frase fatta , penso hai capito quanto gli volevo bene e lo ricordo con piacere soprattutto l giorno del suo compleanno quando sono riuscita a venire a trovarlo e abbiamo scartato i regali assieme dal pomeriggio alla notte stessa .Conservo una sua foto molto grande e la guardo senza tristezza !!!...
Un abbraccio la mula di Trieste Cris
Buon vento Livio e noi insieme di vento ne abbiamo preso tanto sul Santander... Grazie per la tua umanità e per essermi stato amico
Franco Rutigliano
Gli auguro un mare di posti da esplorare ancora, onde stellari da cavalcare, rotte dell'infinito in cui meravigliosamente perdersi
Sergio Palladini
Io ero amico di Livio Zeller da molti anni. Lo avevo conosciuto a Lausanne, quando Egli abitava con il futuro grande pittore Lele Luzzati. Consideravo Livio un uomo di intelligenza superiore...
Ultimamente, lui si rivolgeva a me per qualche consiglio legale, sapendo che sono avvocato (oltreché laureato in chimica)... insistette a propormi varie soluzioni diverse, e ciò, francamente, in un certo senso mi inteneriva. Me lo ricordo quando, con la sua bella voce, mi proponeva, e proponeva, soluzioni diverse da quelle che io Gli avevo da poco bocciato... Sono certo che voi condividerete questa affettuosa opinione.
Angiolo Luzzati
Sei qui nei nostri pensieri, caro Livio, e resti con noi in tantissimi modi.
Penso che ognuno di noi porterà un suo Livio nella memoria, anzi ben più di uno…Io conserverò così tanti Livii, che quando mi sono messa a pensarci non sapevo da che parte cominciare.
Mi sarebbe piaciuto vedere che Livio eri quando sei stato piccolo, nella tua Trieste, con la mamma ‘che cucinava bene soltanto le polpette’, e quel bel papà Romeo che nelle foto ha un’espressione arguta e viva, ginnasta prodigioso e anche pittore … Tu e la Laura, che fior di figli hanno avuto i signori Zeller! Tu piccolino… mi sono fatta l’idea che eri un bambino allegro e vivace, ma anche diligente e un po’ genietto. E chissà chi, e come, ha visto spuntare in te, a un certo punto, la tua intelligenza superiore…
Chissà poi che Livio sei stato da ragazzo, quando sei scappato in Svizzera.
La famiglia rimasta in Italia, chissà dove, che si nascondeva dai fascisti e dai nazisti. Chissà come facevi ad avere notizie, chissà se soffrivi, quanti chissà. Vivevi con poco, ti dovevi arrangiare. Non ci hai mai raccontato nulla di doloroso, nemmeno un dettaglio, perché tra i tanti Livio c’è anche quello che censura certe cose, forse per innata signorile nonchalance o forse con la determinazione a tener fuori dalla vita ciò che è irrimediabilmente negativo.
Nei tuoi racconti, altro che dolore…quel capitolo è per tutti una grande lezione, perché il Livio esule in Svizzera è quello della forza inarrestabile, della volontà dispiegata, che affronta le difficoltà come banane da sbucciare. Ti prendi a pieni voti una laurea in ingegneria a Losanna, chapeau!, e intanto, mentre studi, ti sai anche divertire, incontrare tante persone interessanti, stringere indissolubili amicizie…
Avevi conosciuto la Ronci quando eravate piccoli, l’hai rivista anni dopo, con quegli occhi magici, con quei capelli belli da star male, e l’hai sentita cantare. Ed ecco che ti sei innamorato, l’hai voluta e l’hai sposata. Qui un altro Livio, quello che ha saputo provare passioni e sentimenti ad alto grado di purezza.
Hai attraversato tante vicende d’amore, periodi sereni, avventure intense, delusioni e sofferenze. Non ti sei mai inaridito, hai sempre cercato l’incontro vero, che facesse scattare di nuovo la molla. Hai sempre cercato le emozioni. E a costo di far sobbalzare tutti noi, fino alla fine hai cercato una donna da amare.
Sei stato un tombeur de femmes, sei stato un uomo bellissimo e fascinoso. Ma nello stesso tempo hai avuto una tua particolarissima fedeltà, una granitica idea di famiglia.
Hai trasmesso pari pari a Buni una delle tue qualità migliori: quella del patriarca che si fa carico di tutte le esigenze del suo clan. Sei stato protettivo e generoso: avresti voluto sistemare le vite dei tuoi figli in ogni aspetto, e hai fatto tutto il tuo possibile per vederli a posto tutti quanti. Figli, e anche nipoti.
Allo stesso tempo sei stato un padre ultramoderno, lontano mille miglia da quello serioso e normativo della tua generazione: i figli dovevano non solo stare bene, ma dovevano sentirsi liberi, dovevano poter giocare con la vita come avevi fatto tu, gioire, insomma dovevano essere felici. Che gran papà hanno avuto Jemima, Micael e Buni!
Un patriarca autentico, ma anche un uomo estremamente aperto…L’ho potuto sentire nettamente io stessa, quando mi sono avvicinata alla tua tribù, già 40enne e con due figli al seguito. All’inizio quanti ruoli, riti, usanze da rispettare…bisogna fare attenzione... E chi è la persona con cui, fin dai primissimi incontri, mi sento totalmente a mio agio, che mi accoglie come se fossi stata lì dall’inizio dei tempi? Livio, naturalmente!
Aperto e ospitale come pochi sanno esserlo… mondano e anticonformista, audace, brillante, hai fatto amicizia con mille tipi diversi di persone, sempre con curiosità e senza alcun pregiudizio. In questo eri davvero un comunista, come amavi definirti. Con estrema naturalezza, hai saputo creare legami e affetti da eminenze luccicanti fino alle persone più semplici. La tua vita è costellata di cene, feste e serate anche improvvisate sia con la migliore società, sia con intellettuali e artisti, sia con ragazzi e ragazze conosciuti anche solo una sera prima...
Quanti altri Livio… C’è una tua foto scattata durante la tua vita aziendale, quando veleggiavi ai vertici delle industrie farmaceutiche italiane… charme, eleganza, e un sorriso fiducioso. Chissà come ti vedevano i tuoi interlocutori, l’ingegner Zeller, un megamanager, un leader, che già negli anni Sessanta si muoveva con disinvoltura e riscuoteva stima in tante parti del mondo, parlando le lingue dei posti come se nulla fosse. Hai scalato grandi vette rimanendo – così immagino- quello che eri, senza indossare vesti ulteriori, perché ti bastavano quelle che possedevi già: l’intelligenza, la positività, la capacità di affrontare situazioni e problemi risolvendoli con pragmatismo e al tempo stesso con originalità. Sei stato un think positiv ante litteram.
La tua uscita di scena per me resta un altro mistero, un altro chissà. Come è successo? Cosa pensavi, come sei stato? Forse c’è un altro pezzo di dolore che hai cercato in tutti i modi di escludere dalla tua vita e da quella di chi ti circondava. Per non pesare, per proteggere gli altri, chissà…E’ questo un altro dei miei Livio. Quello che non si lamenta. Non indugia sulle ferite, cerca di ignorarle e guarda avanti.
Poi c’è il Livio estroso, creativo, eclettico, che esplora in tante direzioni… A volo d’uccello hai fatto incursioni tra arte contemporanea e musica, l’India e Saibaba, ti sei dato ai test e alla grafologia…Hai sperimentato molti sport, ed eri agile sugli sci come in mezzo al mare…Un’instancabile voglia di stare al passo, di provare a fare, che è durata fino alla fine, quando, fino ai tuoi ultimi giorni, hai smanettato con il computer…
E ci sono dei Livio più intimi che io ho conosciuto attraverso Buni. Quando avevamo iniziato a frequentarci, lo vedevo spesso armeggiare tra oggetti da sistemare, aggiustando con una manualità inaspettata. Al mio stupore rispondeva ‘me l‘ha insegnato mio padre, lui era davvero bravissimo’.
Un altro Livio che mi aveva sorpreso era quello della tolleranza. Ero da poco fidanzata con Buni, e venivo a Varigotti con Elia ancora piccolo, che spesso irrompeva in casa seguito da codazzi di amici schiamazzanti.
Beh: non hai mai fatto una piega. Qualsiasi altro signore della tua età avrebbe protestato, tu invece ti interessavi ai bambini, facevi domande, li osservavi divertito. Ci sono anche molti di loro, oggi adolescenti, nel lungo elenco di chi è rimasto sinceramente toccato per la tua scomparsa.
Negli ultimi tempi eri tu ad essere tornato proprio bambino. Tenerissimo e monello. Sempre più minuto, a giorni bravo e buono, più spesso una piccola peste che chiede continue attenzioni. Come i bambini, ti guardavamo camminare, a volte incerto, a volte più spedito e Buni ti incoraggiava ad alzare bene le gambe, come si fa con chi ha appena smesso di gattonare.
Ma anche da anziano e canuto che cominciava a traballare, non hai mai mollato la vita. Anche quando la testa si stava appannando volevi essere in mezzo alla gente, in mezzo agli eventi, ai fatti. Se solo eri in forze, andavi alle conferenze più svariate, e ti digerivi tigì di tutti i tipi -italiani francesi israelian- anche se riuscivi a seguirli a stento … Ho sentito una colata di struggimento, quando all’ultima festa di famiglia, con tono mite e con occhi vispi e gentili, hai chiesto di poter avere sky per guardare i documentari. ‘Sto tanto tempo a casa -avevi detto- voglio almeno vedere cosa succede da altre parti...’
Ecco una delle tante cose che ci lasci, Livio, e che ci sarà maestra: la tua insaziabile voglia di vita, e di essere sempre in mezzo alle cose del mondo. Ciao Papino, grande Livio.
Giulia